giovedì 6 febbraio 2020

I Santi Italo greci di cui si fa memoria nel mese di Gennaio.



a) 31  Gennaio 









Santi Giulio prete e Giuliano diacono,di nazionalità greca, fratelli secondo la carne ed apostoli nel territorio del Lago Maggiore e in particolare San Giulio è patrono di Orta nel territorio della provincia di Novara (nel V secolo )



Tratto dal quotidiano Avvenire

Giulio e Giuliano erano fratelli oriundi della Grecia; educati cristianarnente dai genitori, abbracciarono lo stato clericale e Giulio fu ordinato presbitero mentre Giuliano diacono.
Nauseati dagli errori diffusi dagli eretici e per sfuggire alle loro persecuzioni, decisero di allontanarsi dalla patria; si recarono allora dall'imperatore Teodosio dal quale ottennero l'autorizzazione a distruggere altari e boschi pagani ed edificare chiese cristiane. Passati poi in Italia dimorarono per un po' di tempo nei pressi di Roma ad Aqua Salvia, quindi attraversarono il Lazio e pervennero nell'Italia settentrionale predicando, convertendo molti alla vera fede e soprattutto edificando un. cospicuo numero di chiese, che raggiunsero il centinaio. Le due ultime le costruirono nei pressi del lago di Orta e precisamente la novantanovesima a Gozzano, dedicata a s. Lorenzo, dove rimase Giuliano che ivi anche morì e vi fu sepolto; l'altra, la centesima, Giulio la costruì sulla piccola isola esistente nel lago, dedicandola agli apostoli Pietro e Paolo e nella quale egli stesso fu poi sepolto.


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Santo Atanasio Siciliano di nascita e poi vescovo a Methoni nel Peloponneso(verso880)


Tratto da  http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=2820:santi-della-grande-grecia-prospetto-storico&catid=161:ellenismo-in-italia&lang=it

Prospetto storico dei Santi della Grande Grecia  dove il Il Padre Antonio Scordino di venerata memoria  cosi scrive


Atanasio vescovo di Methoni [31 gennaio]. Nato a Catania, fu vescovo di Methoni alla fine dell’VIII secolo

Altre fonti ed altri studi in

Rileggendo l’Epitafio di Atanasio, vescovo di Metone, di Pietro d’Argo (BHG 196), in "La Sicilia del IX secolo tra Bizantini e Musulmani". Atti del IX Convegno di Studi, Caltanissetta, 12-13 maggio 2012, Caltanissetta 2013, pp. 183-193

 http://www.academia.edu/7141088


+ Il 30 di questo mese, memoria di san Pellegrino di Triocala in Sicilia.

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+Il 29 di questo mese, memoria del nostro santo padre Potamione Vescovo di Agrigento.


Sarebbe successo a Felice-Macario (?).
E’ ricordato da Leonzio e dal Metafraste perché nel 571 ammise S. Gregorio II tra i chierici, dopo averlo fatto istruire dal 567.
Viene raffigurato, nella serie dei ritratti dei vescovi che si vedono nel salone dell'episcopio agrigentino, mentre accoglie il piccolo Gregorio e, nella cattedrale, al lato destro dell'organo mentre lo battezza e poi quando lo ammette tra i chierici.
E' pure rappresentato in una trave del soffitto ligneo della cattedrale (1688?) e tra i sette santi vescovi agrigentini in una sala del palazzo vescovile.
Le notizie sulla sua vita provengono dalla biografia di S. Gregorio II, scritta dall'egumeno Leonzio, secondo il quale, battezzò S. Gregorio, lo fece istruire da Damiano e, accoltolo fra i chierici. lo affidò per l'ulteriore istruzione ed educazione all'arcidiacono Donato.
Poiché S. Gregorio fu eletto vescovo attorno al 590, come successore di Teodoro o Teodosio, si pensa che questi sarà stato successore di Potamione e possibilmente si potrebbe stabilire il suo episcopato attorno al 560.
Secondo il Pirro sarebbe vissuto nell'epoca tra Teodorico (518-526) e l'imperatore Giustiniano (527-565).

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+ Il 28 di questo mese, memoria della nostra santa madre Caterina di Demenna.

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+ Il 28 di questo mese, memoria del nostro venerando padre Callinico, igumeno del Sacro Monastero di San Nicola di Casole, che si addormentò in pace nel 1195.

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+ Il 27 di questo mese, memoria del nostro venerando padre  Saint CONO, moine à Cadossa en Calabre (Xème siècle).


+ Il 25 di Gennaio, memoria del santo e glorioso martire Artema di Pozzuoli in Campania.



25 gennaio Saints FABIEN et SABINIEN, martyrs en Sicile.

Le martyrologe romain pour chaque jour de l'année, selon la réformation du calendrier li declara cristiani martiri catanesi intorno all'anno 269 collocandone la memoria al 31 dicembre

Il sinassario ROCOR da me consultato si limita a scrivere martiri in Sicilia  e ne colloca la memoria al 25 gennaio



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Ιl 24 di Gennaio, memoria dei Santi Babila, Timoteo e Agapio, martiri in Sicilia.


I Sinassari riferiscono che Babila, nato ad Antiochia da nobile famiglia, dopo aver atteso agli studi ed essere stato ordinato sacerdote, distribuì ai poveri le sue sostanze e si diede alla predicazione della fede cristiana, che alternava con periodi di penitenza insieme con Agapio e Timoteo. Trovatisi a Roma durante una persecuzione, i tre compagni cercarono rifugio in Sicilia, dove ripresero a diffondere la religione, ma furono denunziati al governatore dell'isola e condannati a morte non avendo voluto a nessun patto rinnegare la fede. La Chiesa greca li ricorda il 24 gennaio

+ Il 23 di Gennaio, memoria del nostro santo padre Amasio, vescovo di Teano in Campania.

Greco di origine, il sacerdote Amasio venne in Italia dall'Oriente cacciato dalle persecuzioni dell'imperatore Costanzo. Giunto a Roma si presentò al papa Giulio I il quale lo inviò a predicare in Campania. Si era nel periodo delle lotte ariane, quando le città erano spesso divise in due fazioni. Espulso da Sora dal partito ariano, si portò a Teano, dove fu eletto vescovo dopo la morte di san Paride, e dove morì pacificamente ca. l'anno 356. I Sorani, per riparare l'offesa fattagli, eressero in suo onore una chiesa.


23 Gennaio -Saint MARTYR, solitaire dans les Abruzzes (VIème siècle).


Ιl 22 di questo mese, memoria del nostro santo padre Teodoro, egumeno del monastero di Avena (Vena, sopra mormanno) in Calabria


Vena fu scelto da San Leoluca da Corleone alla fine delle sue peregrinazioni; pervenuto in Calabria intorno all’835, presi i voti e diventato monaco, passò sette anni nel cenobio di monte Mula, nel comune di San Sosti e , dopo una breve permanenza nei monti di Mormanno, giunse ad Avena, precisamente in contrada Malvento ove fondò un monastero. In punto di morte, san Leoluca assegnò la reggenza del monastero al discepolo Teodoro, compagno ed emulo di santita', cui ne affiancò in aiuto un altro di nome Eutimio.
Il monastero di Vena puo' forse identificarsi con quello dei santi Cristoforo e Teodoro di Mormanno. I luoghi prossimi al monastero conservano ancora il ricordo di san Leoluca: cosi la "fovea san Lucae" , cioe' la antichissima chiesetta di san Lucaio e il vicino torrente ancora oggi denominato san Lucaio.


21 gennaio Saint ZOSIME, évêque de Syracuse en Sicile (662)


+ Il 21 di questo mese, memoria del nostro santo padre Zaccaria del Mercurion, detto l’Angelico

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+ Il 19 di questo mese, memoria del nostro santo padre Bassiano il siracusano, vescovo della città di Laus Pompeia (oggi Lodi Vecchio).




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Il 17 di questo mese, memoria del nostro santo padre Basilio Scamardì di Torre di Spadola in Calabria.

tratto da https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2143916292371869&set=a.1001927373237439&type=3&theater
Probabilmente e' uno degli ultimi santi monaci italogreci di Calabria. San Basilio Scamardì nato a Montepaone, si fece monaco a Torre di Spadola (presso l'odierna Serra San Bruno) dove ragiunse alto grado di santita'. Il primordiale nucleo abitativo di Torre di Spadola compare per la prima volta in un documento datato 13 aprile 1071 e classificato come "Dotatio et Privilegium" in cui sia attesta la donazione del bosco di Torre di Spadola da parte Ruggero I a san Basilio Scamardi, egumeno del monastero greco dedicato a San Basilio Magno. E sembra proprio che, per tutto il periodo normanno, Torre di Spadola sia stato sotto la diretta amministrazione dei monaci italogreci.



 Il 16 di questo mese, memoria del santo martire Danacte (Dana) il Lettore, venerato nel Salento.

Saint DANACTE ou DANAX, lecteur de l'Eglise d'Aulone en Illyrie, martyr. Vissuto nel IX secolo, originario di Valona (Albania) , S.Dana approdò nel Capo di Leuca insieme con alcuni suoi connazionali. Prestò servizio, come diacono, nel Santuario di S. Maria di Leuca. in seguito a una incursione di Mori, nell'approssimarsi delle navi saracene, il giovane diacono prese con sé la pisside con l' Eucaristia e fuggì verso Montesardo, luogo sicuro e difeso. Ma lungo il percorso a 5 miglia da Leuca, in località "La Mora" fu raggiunto e ucciso in odio alla fede cristiana. Ebbe il tempo di consumare le Sacre Particole per non esporle alla profanazione. Sul Luogo del martirio sorge una stele marmorea, che dista circa 200 metri dal paesino che porta il suo nome 




Il 16 di questo mese, memoria del santo martire Danacte (Dana) il Lettore, venerato nel Salento.

tratto da 

Vissuto nel IX secolo, originario di Valona nell'Illirico, approdò secondo la tradizione nel Salento, dove prestò servizio come diacono (o lettore) presso il Santuario italogreco di Santa Maria di Leuca. Durante un attacco dei Saraceni al Santuario, prese con sé la pisside contenente l'Eucaristia e fuggì per metterla in salvo verso il casale di Montesardo, meglio difeso. Ma a poche miglia dal paese, in località la Mora, venne raggiunto e ferito. Prima di morire, per evitare la profanazione dell'Eucaristia, ebbe però il tempo di consumare le Particole Sacre. Sul luogo della sua uccisione, 200 metri fuori l'abitato di San Dana, che da lui ha preso il nome, sorge ora una stele in suo ricordo. Le origini molto antiche del paese di San Dana sono riscontrabili dalle testimonianze pre-bizantine che si trovano nella cripta di Santa Apollonia realizzata dai monaci greci. Si ipotizza che San Dana, in antichità, fosse una masseria di proprietà dei vescovi greci di Leuca.
Stando ad alcune ipotesi storiche, il paese di San Dònaci (BR) prenderebbe il nome dal santo.




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Sant' Arsenio di Reggio Calabria Eremita
 
compagno d'ascesi di San Elia lo Speleota ( IX - X sec), era ieromnonaco e nelle celebrazioni dei Santi Misteri aveva visioni sopranaturali.
Si narra, che un uomo, addetto alla compravendita di schiavi, fu da lui avvertito di non esercitare quel vergognoso mestiere; non avendogli ubbidito, dopo poco morì e la mogli offrì del denaro al Santo  per la celebrazione dei Santi Misteri. Ma mentre questi celebrava, arrivato al momento di nominare il defunto, un Angelo lo prese per la veste e gli impose il silenzio. Egli allora restituì il denaro alla vedova. Viceversa , Egli venne a conoscenza della  misericordia di Dio verso l'anima di un povero, per il quale aveva celebrato la Divina Liturgia .
Morì assisito da San Elia lo Speleota verso il 904 o 928.
I Saraceni in uno dei loro assalti su Reggio ( Calabria), scoperchiarono la sua tomba, credendovi nascosto un qualche tesoro; ma vi trovarono il corpo incorrotto. Delusi lo vollero bruciare, ma non vi riuscirono, perchè non fu possibile accendere il fuoco

Il 14 di questo mese, memoria del santo glorioso martire Potito, venerato in tutta l'Italia Meridionale.



Il 13 di questo mese, memoria del nostro santo padre Nicola il Greco.




 Il 13 di questo mese, memoria di San Falco di Palena.


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il 12 di questo mese, memoria del nostro santo padre Ilarione di Canale di Calabria e dei suoi discepoli.


ntorno all'anno 980, alcune Comunità di Monaci italo-greci, in seguito ad eventi traumatici che li costrinsero ad abbandonare i loro monasteri d'origine, sono venute a stabilirsi in Abruzzo.
Parliamo propriamente di monaci greci che vivevano in Calabria nel Monastero di S. Martino di Canale, una frazione del Comune di Pietrafitta (Cosenza) e nel Monastero di Santa Maria di Pèsaca in Taverna (Catanzaro), fondato nel 970 dagli stessi monaci. Nell'anno 977 queste comunità di monaci furono costrette ad abbandonare il Monastero di S. Martino di Canale per sottrarsi alle invasioni dei saraceni, ventinove confratelli, fra i quali il loro egumeno San Ilarione, insieme ad altri compagni del Monastero di Santa Maria di Pèsaca, dopo un lungo peregrinare dalle terre calabre, scelsero di rifugiarsi alle pendici orientali della Maiella lungo la valle dell'Aventino, in provincia di Chieti, nel Castellum de Prata, presso Casoli, e rifondare un nuovo Monastero su un terreno acquistato dal conte di Chieti Trasmondo I . Dopo alcuni anni dalla fondazione del Monastero di Prata, l'anziano egumeno Ilarione morì ed il suo Santo corpo riposa molto probabilmente, tuttora nel Feudo di Prata. In una nota il Canonico C. Falcocchio nel 1847 scrive: << ... si vuole che il corpo di S. Ilarione Abb. giaccia ancora ignoto in Prata >>. Infatti la sua salma, non fu mai traslata dal Monastero e le ricerche del suo corpo, a più di mille anni dalla sua morte,
non sono mai state effettuate. 



Santo Vescovo in trono, affresco lato sud, fine sec. Xlll – prima metà sec. XIV

Chiesa di Sant’Anna – Brindisi

11  Gennaio  Santo Leucio Vescovo di Brindisi e confessore della fede(verso il 173)




+ I'11 di questo mese, memoria del nostro santo padre Senatore di Missanello in Basilicata.

S. Senatro o Senatore di Missanello, è nato in Sicilia nella prima metà del X secolo (anche se alcune fonti lo definiscono "il calabrese"). Vissuto prima nel Mercurion di Rossano, poi si stabilì fino alla morte nel monastero di S. Elia in Missanello (fondato da S. Vitale di Castronovo), dove, ancora oggi, si conservano le reliquie. Qui muore un 11 Gennaio di un anno intorno al Mille.
Un documento certo su San Senatro è la “Bolla” di papa Eugenio III, datata 1 agosto 1151 che attesta S. Senatro è vissuto a Missanello nel monastero di S. Elia e in cui viene riconosciuto il culto pubblico al Santo. A Missanello è venerato S. Senatro anche se non è il patrono. Il paese custodisce le reliquie del santo e a 2Km a sud del paese, esistono ancora i resti di una chiesa dedicata a San Senatro fondata dai monaci italogreci verso il XI secolo.Il nome Senatro è tipico di Missanello. Esiste solo in questo paese e se qualcun altro porta questo nome sicuramente aveva antenati in questo paese.

Risultati immagini per immagini di  san senatro  a Missanello



+ Il 10 di questo mese, memoria delle sante vergini Tecla e Giustina di Lentini.


+ Il 10 di questo mese, memoria  Santo Agatone nato a Palermo e poi Papa e Patriarca di Roma.Avversario dell’eresia del monotelismo(nel 682)-Martirologio Romano: “A Roma presso san Pietro, deposizione di sant’Agatone, papa, che contro gli errori dei monoteliti custodì integra la fede e promosse con dei sinodi l’unità della Chiesa


in data 8 Gennaio memoria  di 
San Giovanni eremita in Sicilia nell’isola di Lipari nel VII secolo che in visione  angelica vide l’anima di Re Dagoberto tormentata dai demoni e difesa dai santi Dionigi, Maurizio e Martino


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+ Il 7 di Gennaio, memoria di san Giuliano, Diacono di Egina in Grecia e addormentatosi in Dio  a Gozzano(provincia di Novara)  nel 391

in data 5 gennaio Santo Telesforo papa e patriarca di Roma martire(verso il 137)   e di 
Di origine greca o nativo della Magna Grecia  Martirologio Romano: A Roma, deposizione di san Telesforo, papa, che, come attesta sant’Ireneo, nominato settimo vescovo dopo l’Apostolo subì un glorioso martirio.



il 5 gennaio  memoria di Sainte EUPRAXIE, veuve, et sa fille sainte THEOGNIE, vierge, martyres en Sicile (vers 280).

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+ Il 4 di questo mese, giunge a perfezione nella pace san Teoctisto, Igumeno del monastero di Cucumo (Caccamo) in Sicilia



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+ Il 3 di questo mese, memoria di San Luciano vescovo di Lentini in Sicilia.


Santo Luciano vescovo di Lentini in Sicilia confessore della fede (verso il 330)
Successore dell'iconoclasta Crescente   San Luciano visse nel V secolo e fu il nono vescovo della città di Lentini (Siracusa).
Curò il culto dei Santi Martiri Alfio, Filadelfio e Cirino, assecondando la devozione dei lentinesi.
Pregò insieme al popolo, in tempo di peste, perchè, per intecessione dei santi Martiri, il Signore liberasse la città da quel morbo Condusse vita santa e grandi prodigi si tramandano, nella devozione dei lentinesi, compiuti da San Luciano nei 27 anni del suo governo. Fu sepolto nella stessa Chiesa dedicata ai Santi Martiri di cui aveva ammirazione e venerazione.


+Il 3 di questo mese, memoria di Sant’Antero papa e patriarca di Roma.(nel calendario ROCOR in lingua francese per il 2 gennaio) 

Di nazionalità Greca, papa dal 21 novembre 235 al 31 gennaio 236, fu sepolto nella Cripta dei Papi nel Cimitero di Callisto. Alcune sue reliquie, in seguito, furono portate in S.Sisto Vecchio e a S.Silvestro in Capite. 




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+ Il 2 di questo mese, memoria del nostro santo padre Silvestro di Troina in Sicilia.

Santo Silvestro monaco ed abate a Troina in Sicilia nel territorio di Enna Martirologio Romano: A Troina in Sicilia, san Silvestro, abate, che seguì la disciplina dei santi Padri d’Oriente.(verso il 1164)




+ Ιl 1 di Gennaio, memoria del santo monaco e martire Telemaco (o Almachio) di Roma. ed  originario dell'Anatolia 




1 gennaio Santi Martiri Siciliani a Siracusa durante la persecuzione neroniana (dal 64 al 68 )

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