Saints ETIENNE, PONTIEN, ATTALE, FABIEN, CORNEILLE, SIXTE, FLORE, QUINTIEN, MINERVIEN et SIMPLICIEN, martyrs à Catane en Sicile.
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Il martyrologium Romanum al 31 dicembre dice testualmente:Càtanaem
Catànae, in Sicilia, passio sanctòrum Stèphani, Pontiàni, Attali, Fabiàni, Cornèlii, Sexti, Floris, Quinctiàni, Minervini et Simpliciàni.. Senza nessun’altra notizia.
Il Lancia di Brolo, li colloca nel capitolo dei santi martiri di data incerta, e afferma che il cardinale Baronio, li dice catanesi e che sono sepolti in Catania , nel luogo in cui sorge “ il cenobio delle moniali di San Benedetto
Santo Lorenzo da Frazzanò in territorio messinese Monaco -30 dicembre
Tratto dal quotidiano Avvenire
Nacque probabilmente intorno al 1116, nella piccola borgata di Frazzanò. I suoi genitori morirono
nel giro di un anno, lasciando orfano il figlio. Lorenzo venne così affidato alla giovane nutrice Lucia, una vicina di casa. A sei anni, dopo i primi approcci con la liturgia e le scritture, Lorenzo chiese a Lucia di potere studiare le lettere umane e divine. Fu così indirizzato al monastero di San Michele Arcangelo a Troina, dove il giovane stupì tutti per le sue doti umane e religiose. Lo stesso vescovo di Troina lo invitò a vestire l'abito monacale e a ricevere gli ordini minori e maggiori. A soli 20 anni Lorenzo era già sacerdote e la sua fama andava diffondendosi nella regione. Si recò presso il monastero di Agira e qui i fedeli andavano per sentire la parola del santo. Nel 1155 circa Lorenzo entrò nel monastero di San Filippo di Fragalà. In questo periodo, Lorenzo si adoperò per fare edificare a Frainos (Frazzanò) una chiesetta dedicata a San Filadelfio. Nell'autunno del 1162 si conclusero i lavori della nuova chiesa di Tutti i Santi, da lui desiderata «ad honore della Santissima Trinità». Morì il 30 dicembre dello stesso anno.
Martirologio Romano: Presso la cittadina di Frazzanò in Sicilia, san Lorenzo, monaco secondo la disciplina dei Padri orientali, insigne per austerità di vita e instancabile nella predicazione.
San Lorenzo sul piano del calendario è successivo allo scisma ma (come ci ha insegnato il venerato nostro confratello Antonio Scordino) in Sicilia,Calabria e tutta la Magna Grecia lo scisma fu realizzato compiutamente diversi anni dopo
+ Il 26 di Dicembre, memoria dei nostri santi padri: Dionisio papa di Roma (+268) che nacque a Terranova di Sibari, e di Zosimo papa di Roma (+418) che nacque a Mesoraca di Crotone.
+ Il 26 di questo mese, memoria del nostro santo padre Stefano di Paternò.
Monaco del Monastero di santa Maria della Scala, "των πατέρων", cioe "dei padri" . Visse al tempo di Guglielmo d’Altavilla. Subì il taglio della mano destra dopo una falsa accusa, e guarito miracolosamente dalla S.Madre di Dio. Il 1363, estintisi i monaci greci, il suo monastero latinizzato passo' ai monaci benedettini dopo ai certosini e agli agostiniani, i quali vi abitarono fino al 1785, quando lo abbandonarono per insediarsi in una nuova chiesa costruita al Cassero Vecchio.
Dell'antico monastero, situato in contrada Giaconia, ed oggi in rovina, rimangono solo alcuni resti di mura in pietra lavica, dei quali si possono notare elementi architettonici in stile tipicamente medievale.
Dell'antico monastero, situato in contrada Giaconia, ed oggi in rovina, rimangono solo alcuni resti di mura in pietra lavica, dei quali si possono notare elementi architettonici in stile tipicamente medievale.
+Il 26 di questo mese, Sinassi della Santissima Sovrana nostra, la Madre di Dio Achiropita di Rossano.
Rossano, una cittadina in provincia di Cosenza, è orgogliosa di avere un’immagine acheropita (non dipinta da mano umana) della Vergine, dove la devozione per la stessa esiste già dal VI secolo.
L’immagine, che rappresenta una vergine con il bambino, è di stile bizantino ed è datata tra il VI e l’VIII secolo, a seconda delle interpretazioni. Sul lato destro dell’immagine, verticalmente, si può leggere, in lettere greche, la parola ‘Theotokos’, madre di Dio. Si tratta di una vergine intera che regge nel braccio sinistro il bambino che ha la mano destra verso la madre con gesto di benedizione e nella sinistra sostiene un rotolo. La vergine indossa un mantello rosso oscuro che le copre anche il capo.
Gli ultimi studi effettuati sull’immagine rivelano che l’attuale affresco è sovrapposto ad uno più antico.
La tradizione ci riporta al monaco eremita Efraim che viveva in una grotta nei dintorni di Rossano, intorno al 570. Un uomo di sangue reale, il principe Maurizio di Costantinopoli, essendo vittima di una persecuzione politica, scappò per mare ed approdò in Calabria. Incontrò Efraim il quale lo rassicurò e gli disse che doveva ritornare in patria, dove non solo le cose si sarebbero aggiustate, ma che sarebbe anche diventato imperatore. Però gli fece promettere che se la predizione si fosse avverata, avrebbe fatto costruire sul luogo di quella grotta una chiesa dedicata alla madonna, con un’immagine della Vergine. Maurizio lo promise e come pegno gli donò un anello. Quando tornò in patria fu acclamato imperatore ma si dimenticò della promessa. Passato un certo tempo Efraim andò a Costantinopoli con il proposito di restituire l’anello. L’imperatore quando lo vide si ricordò della promessa e così fece allestire una nave con materiali da costruzione e maestranze varie per erigere la chiesa, dando ordine che in essa doveva essere dipinta un’immagine di Maria Vergine. Ma il dipinto fu molto difficile da fare. Infatti tutti gli artisti che ci provavano lavoravano invano, perché quello che dipingevano di giorno, tornando la mattina dopo lo trovavano cancellato. Poi un giorno, un artista che aveva quasi completato l’immagine lasciò durante la notte un discepolo a vigilarla. Questi vide uscire una donna bellissima con un manto splendente che lo persuase ad andarsene. Il mattino dopo videro questa stessa donna dipinta sul fondo della parte interna del tempio.
La prima edificazione del luogo di culto sarebbe datata alla fine del VI secolo anche se quello attuale, la cattedrale, è basicamente del secolo XI con rifacimenti posteriori. La costruzione del muro che accoglie l’immagine risalirebbe ad epoca normanna, secolo XII.
L’immagine, che rappresenta una vergine con il bambino, è di stile bizantino ed è datata tra il VI e l’VIII secolo, a seconda delle interpretazioni. Sul lato destro dell’immagine, verticalmente, si può leggere, in lettere greche, la parola ‘Theotokos’, madre di Dio. Si tratta di una vergine intera che regge nel braccio sinistro il bambino che ha la mano destra verso la madre con gesto di benedizione e nella sinistra sostiene un rotolo. La vergine indossa un mantello rosso oscuro che le copre anche il capo.
Gli ultimi studi effettuati sull’immagine rivelano che l’attuale affresco è sovrapposto ad uno più antico.
La tradizione ci riporta al monaco eremita Efraim che viveva in una grotta nei dintorni di Rossano, intorno al 570. Un uomo di sangue reale, il principe Maurizio di Costantinopoli, essendo vittima di una persecuzione politica, scappò per mare ed approdò in Calabria. Incontrò Efraim il quale lo rassicurò e gli disse che doveva ritornare in patria, dove non solo le cose si sarebbero aggiustate, ma che sarebbe anche diventato imperatore. Però gli fece promettere che se la predizione si fosse avverata, avrebbe fatto costruire sul luogo di quella grotta una chiesa dedicata alla madonna, con un’immagine della Vergine. Maurizio lo promise e come pegno gli donò un anello. Quando tornò in patria fu acclamato imperatore ma si dimenticò della promessa. Passato un certo tempo Efraim andò a Costantinopoli con il proposito di restituire l’anello. L’imperatore quando lo vide si ricordò della promessa e così fece allestire una nave con materiali da costruzione e maestranze varie per erigere la chiesa, dando ordine che in essa doveva essere dipinta un’immagine di Maria Vergine. Ma il dipinto fu molto difficile da fare. Infatti tutti gli artisti che ci provavano lavoravano invano, perché quello che dipingevano di giorno, tornando la mattina dopo lo trovavano cancellato. Poi un giorno, un artista che aveva quasi completato l’immagine lasciò durante la notte un discepolo a vigilarla. Questi vide uscire una donna bellissima con un manto splendente che lo persuase ad andarsene. Il mattino dopo videro questa stessa donna dipinta sul fondo della parte interna del tempio.
La prima edificazione del luogo di culto sarebbe datata alla fine del VI secolo anche se quello attuale, la cattedrale, è basicamente del secolo XI con rifacimenti posteriori. La costruzione del muro che accoglie l’immagine risalirebbe ad epoca normanna, secolo XII.
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